Cara/o collega,
da più parti stanno giungendo segnalazioni dell’esistenza di un attacco informatico sui PC di professionisti e imprese con gravissime ripercussioni.
SEMBRA la solita mail proveniente da un indirizzo conosciuto: un cliente, un amico, un fornitore. In allegato c’è una fattura, una bolletta o un preventivo. L’allegato appare in formato pdf o zip e invece è un file ‘.exe’: basta aprirlo e in un attimo il computer si blocca.
Alla riapertura del desktop, dopo aver spento e riavviato il pc, appare una schermata con la scritta: «Attenzione. Abbiamo criptato i vostri file. Cliccate qui per pagare per i file di recupero».
Un micidiale ricatto informatico corre da giorni sui pc dei toscani colpendo siti istituzionali, professionisti, enti, imprese e privati cittadini. La polizia postale della Toscana sta raccogliendo quotidianamente decine di denunce provenienti da tutta la regione, anche on line. Il numero delle ‘vittime’ – al momento circa 400 toscani ma c’è chi non denuncia neppure - cresce ogni giorno di più. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico.
La parola ricorrente in ogni denuncia è ‘Cryptolocker’. E’ un virus informatico (tecnicamente: un trojan di tipo ransomware) nato circa due anni fa che cripta i dati di un pc o di una rete di pc e chiede un vero e proprio riscatto per decriptarli. La presunta ‘restituzione dell’ostaggio’ costa tra i 500 euro e i 700 euro, soldi che gli hacker convertono immediatamente in bit-coin, moneta virtuale difficilmente tracciabile e rintracciabile.
La prima raccomandazione è quella di non pagare ha spiegato il vicequestore aggiunto del Compartimento di polizia postale della Toscana Stefania Pierazzi che è intervenuta in quella regione.
Ma come ci si può difendere da Cryptolocker?
“La potenza di questo virus è davvero notevole, decrittare i dati è arduo: in pochissimi sono riusciti a recuperarne una parte, peraltro esigua, tramite tecnici specializzati che naturalmente chiedono cifre importanti».
Il consiglio del vicequestore è quello di prevenire, utilizzando il Cloud come contenitore dei propri dati informatici oppure, effettuare back up frequenti e salvare copie di quei dati su hard disk e memorie esterne».
Se invece ci si accorge ‘in tempo reale’, mentre si è al pc, che i files stanno scomparendo, «si può provare a staccare la spina affinché il virus non si diffonda ulteriormente - spiega Stefania Pierazzi – e al riavvio salvare tutti i dati sulle memorie esterne.
Al di là di queste dichiarazioni, al fine di verificare la situazione nella nostra provincia sarebbe opportuno che gli interessati colpiti dal virus ne facciamo immediatamente comunicazione all’Ordine e alla propria software in modo che si possa ben comprendere il fenomeno ed eventualmente trovare un percorso comune.
CONSIGLI PER NON INFETTARSI
- Non seguire link o aprire file “sospetti”
- Cestinare le e-mail sospette (anche se provenienti da mittenti conosciuti)
- Procedere ad un costante aggiornamento del proprio antivirus
Effettuare con scadenza ravvicinata il backup dei dati presenti nel proprio supporto informatico al fine di evitare la perdita degli stessi.
Cordiali saluti.
Il Segretario | Il Presidente |
Andrea Daconto | Antonello Soldani |