Trani, 07/10/2013
Gentili iscritti,
si riporta di seguito articolo redatto da "Fiscal Focus"
"Fino a nuovo ordine, valgono le vecchie regole del D.Lgs. n. 39/10".
La risposta del governo - Lo scorso venerdì, dopo i giorni di bufera che hanno coinvolto la squadra esecutiva, finalmente l’interrogazione parlamentare presentata un paio di settimane fa dai deputati Enrico Zanetti e Lorenzo Dallai ha ricevuto risposta dal governo. Secondo quanto dichiarato dal viceministro Stefano Fassina, che ha risposto per conto dell’esecutivo, la disciplina attualmente in vigore in merito alle modalità di accesso al Registro dei revisori legali è quella indicata nel decreto legislativo n. 88 del 1992. Tale rimarrà la normativa di riferimento fino a quanto non si renderà operativo il regolamento attuativo disposto dal quarto articolo del decreto legislativo n. 39 del 2010. Ne con segue che la nuova disciplina è stata sospesa, quindi fino a nuovi interventi i commercialisti che hanno maturato i requisiti dopo lo scorso 13 settembre 2013 potranno avvalersi dell’equipollenza del titolo, beneficiando così dell’esonero dell’esame. È chiaro che per la loro richiesta di iscrizione al Registro, a questo punto, è propedeutico il superamento a monte dell’esame di Stato per l’iscrizione all’Albo di dottore commercialista ed esperto contabile. In questo modo vengono salvati più di tremila commercialisti, soprattutto giovani, per i quali appariva precluso l’accesso al Registro.
L’interrogazione parlamentare – La richiesta di chiarimenti avanzata dal vicepresidente della Commissione Finanze della Camera e dal deputato pdl riguardava appunto la questione del registro dei revisori legali e intendeva ottenere ulteriori approfondimenti. Lo scorso 24 settembre Dallai e Zanetti avevano infatti chiesto “se non si ritenga opportuno rivedere senza indugio l'errata interpretazione che ha prodotto questo vuoto normativo, ripristinando l'applicazione della «vecchia» disciplina fino all'emanazione di tutti i regolamenti attuativi del decreto legislativo n.39 del 2010, come peraltro risulta chiaramente rinvenibile nel disposto dell'articolo 43 del decreto medesimo; in subordine, se non si ritenga opportuno quanto meno procedere senza indugio all'adozione del regolamento attuativo dell'articolo 4 del decreto legislativo n.39 del 2010, disciplinando l'esame richiesto per l'accesso al registro e disponendo adeguate e ragionevoli equipollenze con l'esame di Stato per l'accesso alla professione di dottore commercialista e di esperto contabile, eliminando in tal modo l'incresciosa situazione generatasi, tale per cui un pubblico registro risulta oggi di fatto trasformato in quella che agli interpellanti appare una casta chiusa, a scandaloso svantaggio, una volta di più in Italia, dei giovani professionisti”. Ai due interroganti il governo aveva chiesto all’epoca un’ulteriore settimana per poter fornire una risposta più certa e dettagliata.
La soddisfazione - Nello specifico, accogliendo la risposta del governo, il vicepresidente della Commissione Finanze della Camera ha dichiarato di apprezzare le scuse del viceministro Fassina espresse nei confronti di molti “giovani professionisti che da un anno a questa parte hanno visto bloccata la loro possibilità di accedere al registro dei revisori legali e svolgere la relativa attività professionale”. In sostanza, tramite le dichiarazioni del viceministro Fassina, l’intero esecutivo si è assunto le proprie responsabilità in riferimento agli intralci che i giovani aspiranti revisori hanno incontrato
Autore: Redazione Fiscal Focus
La Segreteria
ODCEC Trani
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